Nuova sede V Municipio
Palese _Bari
“Una buona soluzione in architettura esprime sempre con evidenza il problema da cui muove. Il suo problema, la sua ragione di essere.” (Giorgio Grassi)
Mai come in questa realizzazione il programma formale è reso coerente con il programma funzionale, esaltando la vocazione civica del progetto; un nuovo municipio evoca necessariamente epopee lontane dell’Architettura moderna a fronte di un rigido e necessario inventario di spazi da dedicare ai servizi al cittadino (archivi, uffici, sede vigili ecc.) e alla rappresentanza democratica (sala consiglio, ufficio presidenza ecc.).
È qui il cuore della primigenia idea progettuale: sfruttare la netta separazione tipologica, funzionale e dimensionale del programma prestazionale dell’edificio per creare una chiara composizione urbana, incardinata in una sconnessione architettonica, una “sottrazione volumetrica” nell’impaginato di prospetto, in grado di distribuire i diversi spazi e livelli e, soprattutto, di rievocare l’immagine simbolica dell’edificio pubblico per eccellenza con la Torre civica sullo sfondo di una piazza leggermente sopraelevata per raccordare le quote.
Un organismo che per massa architettonica, destinazione, morfologia urbana, Aldo Rossi avrebbe chiamato “fatto urbano”, in grado di riqualificare un tessuto edilizio di pessima qualità architettonica, e di poter aspirare con i suoi valori materici, formali e civici a divenire simbolo civile di una intera comunità locale e luogo di aggregazione e rappresentazione democratica.
Danilo Stefanelli